giovedì 26 maggio 2011

COMUNICARE È UN’OPPORTUNITÀ PIU' CHE PARI - COMUNICARE +

Il progetto Comunicare è un’opportunità più che pari – Comunicare +, finanziato dalla Regione Autonoma FVG - Servizio Pari Opportunità, ha come fine contribuire a creare, diffondere e migliorare una cultura attenta al rispetto del genere sul territorio provinciale, in modo coordinato con le politiche regionali, ponendo particolare attenzione agli aspetti legati al mondo del lavoro femminile.

La Provincia di Gorizia - Servizio Pari Opportunità, in collaborazione con il Servizio Politiche attive del buon lavoro e la Consigliera di parità si propone di promuovere e sviluppare ulteriori progetti nell'ambito delle Politiche di genere per sostenere l'occupazione femminile, assumendo un ruolo di garante delle politiche di
parità nonché di referente su questa materia.

Obiettivi generali del progetto sono:
1. agire sulla cultura in generale per promuovere politiche di genere da attuare nei
confronti delle donne lavoratrici e/o in cerca di occupazione;
2. sviluppare e diffondere un linguaggio attento al genere, in particolare dei soggetti
istituzionali e di coloro che gestiscono la comunicazione ed erogano informazioni sul
territorio;
3. attivare azioni di formazione e accompagnamento per lo sviluppo delle competenze
e della carriera delle donne lavoratrici del territorio.

Nell'ambito del Progetto si sta sviluppando un percorso di “working & career”
che, attraverso la metodologia del bilancio delle competenze, accompagna un gruppo
di donne occupate, disoccupate e precarie all’individuazione e alla valorizzazione delle
proprie competenze.

Per completare il percorso, si propone un incontro di formazione/sensibilizzazione rivolto alle/ai responsabili della gestione delle risorse umane di enti, imprese, cooperative operanti nel territorio, sul tema del Diversity
Management quale strumento e strategia utile per promuovere le pari opportunità per tutti e valorizzare le differenze e il potenziale delle persone.

Inoltre, le donne impegnate a livello politico locale, le referenti aziendali, sindacali e di ente per le pari opportunità, le dipendenti di enti pubblici, di aziende e di realtà associative, vengono chiamate a confrontarsi sull'attualità e sulla necessità di sviluppare all'interno dei luoghi di lavoro e della società civile politiche di pari
opportunità e di valorizzazione delle competenze di genere.

Questo percorso viene gestito assieme a ForSer-Formazioe e Servizi per la P.A., partner del progetto, con la partecipazione di esperte della società Pari e Dispari di Milano.

PROGRAMMA

GIOVEDI' 27 MAGGIO 2010 - dalle ore 10.30 alle ore 12.30
Sala del Consiglio provinciale
Corso Italia 55 – Gorizia
SEMINARIO DI FORMAZIONE / SENSIBILIZZAZIONE
Pari opportunità e politiche diversity management nel lavoro
Relazione a cura di Clara Bassanini - Pari e Dispari, Milano
Pari e Dispari è una società certificata che da vent’anni propone servizi nel campo dell’orientamento e della formazione con attenzione trasversale alle caratteristiche di genere.

Il Diversity Management è un processo di cambiamento che oggi più che mai si rivela
una strategia vincente.

Affrontare la diversità significa riflettere sui cambiamenti che coinvolgono la società nel suo complesso e che interessano le diverse fasi del ciclo della vita (trasformazioni demografiche, culturali, economiche), rendendo necessario un coerente approccio alla gestione delle risorse umane, volto alla valorizzazione e all'utilizzo del contributo, unico, di cui ciascun individuo è portatore.

Il Diversity Management, inteso in termini di genere, si esprime nella possibilità di sviluppare e applicare le abilità, competenze e caratteristiche proprie delle donne al fine di creare un ambiente di lavoro e una cultura organizzativa che supportino la valorizzazione delle differenze traducibile poi in indicatori di business.

Investire in questo approccio significa fornire benessere all’interno dell’organizzazione, produrre valore economico e riconoscimento alle risorse presenti, in modo che tutti abbiano non solo le stesse opportunità, ma che il risultato finale sia maggiore della somma delle parti.

Il seminario, completamente gratuito, è rivolto a rappresentanti delle aree dirigenziali di enti e aziende pubbliche, private, della cooperazione sociale interessati ad affrontare politiche di diversity management per la promozione di politiche di genere nelle organizzazioni lavorative pubbliche e private.

27 MAGGIO 2010 - dalle ore 15.30 alle ore 17.30
Sala del Consiglio provinciale
Corso Italia 55 – Gorizia
CONFRONTO E DIBATTITO
Perché parlare ancora di pari opportunità e politiche di genere?
Relazione a cura di Clara Bassanini - Pari e Dispari, Milano
Pari e Dispari è una società certificata che da vent’anni propone servizi nel campo
dell’orientamento e della formazione con attenzione trasversale alle caratteristiche di genere.

L’interrogativo parte dalla riflessione sui mutamenti intervenuti e in atto all’interno del mercato del lavoro e della società e dal loro impatto sulla promozione di politiche di genere, capaci di interpretare i cambiamenti della condizione delle donne nel nostro Paese.

Nuove teorie si affacciano a significare l’importanza strategica della presenza e ruolo delle donne nello scenario economico e sociale, quale consapevolezza sul fatto che la presenza e ruolo delle donne è (deve divenire) un reale fattore di crescita economica delle società.

Si propone quindi un confronto che valorizzi i passi compiuti ed individui le criticità esistenti nell'affermazione della parità sostanziale e del mainstreaming di genere nelle politiche.

Il seminario, completamente gratuito, è rivolto a donne impegnate a livello politico locale, referenti aziendali, sindacali, di ente (comitati, commissioni) per le pari opportunità, dipendenti di enti pubblici, di aziende e di realtà associative.

mercoledì 11 maggio 2011

Il benessere organizzativo in sanità tra efficienza e conciliazione

Convegno di Studi
Data: giovedì 12 maggio 2011
Sede: Centro Congressi Interbrennero - Via Innsbruck, 15 Trento

PRESENTAZIONE
Per.La «Personalizzazione degli orari e telelavoro» è un progetto innovativo che sta sperimentando in APSS forme di flessibilità degli orari di lavoro e di telelavoro, così da permettere la conciliazione tra vita lavorativa e vita personale dei dipendenti e delle dipendenti. Il progetto Per.La ha coinvolto il personale amministrativo, tecnico e sanitario non turnista di alcuni settori lavorativi.

Il convegno vuole essere un momento di confronto sui temi della conciliazione lavoro-famiglia e come essi possano portare risultati positivi per le organizzazioni e per il personale entrando a pieno titolo nella gestione delle risorse umane. Nel corso della giornata, dopo un primo inquadramento metodologico, saranno presentati i risultati della sperimentazione e l’influenza che ha avuto il progetto Per.La sul benessere delle dipendenti e dei dipendenti coinvolti. L’incontro sarà un momento di confronto con altre aziende sanitarie sui risultati dei progetti realizzati e sulle ricadute positive nelle organizzazioni e nei servizi erogati ai cittadini.

Programma

MATTINO 08.45 – 13.00
Moderatore: Paola Maccani

08.00 – 08.45 Registrazione partecipanti
08.45 – 09.00 Presentazione della giornata
Paola Maccani
09.00 – 09.40 Saluto delle autorità
Francesca Petrossi, Ugo Rossi
09.40 – 10.20 Politiche di sviluppo del benessere organizzativo nelle organizzazioni sanitarie complesse
Luciano Flor
10.20 – 11.00 Il benessere organizzativo come leva delle performance aziendali
Delia Zingarelli
11.00 – 11.20 Pausa
11.20 – 12.00 La conciliazione come politica di promozione della salute nelle organizzazioni
Paola Conti
12.00 – 12.40 L’organizzazione che concilia: quali implicazioni e impatti sui modelli organizzativi
Marina Piazza
12.40 – 13.00 Dibattito

POMERIGGIO 14.30 – 17.15
Moderatore: Barbara Poggio

14.30 – 14.45 Introduzione
Barbara Poggio
14.45 – 15.45 Il progetto «Per.La-personalizzazione degli orari di lavoro e telelavoro» dell’APSS di Trento
Franco Debiasi, Paola Maccani, Maura De Bon
15.45 – 16.15 Il progetto «Azienda Family Friendly» della Ausl di Aosta
Anna Castiglion
16.15 – 16.45 Il Progetto «Vita e Lavoro» della Ausl di Ferrara
Fulvia Signani
16.45 – 17.15 Dibattito e sintesi conclusiva. Valutazione di apprendimento
Anna Castiglion Referente Ufficio progetti innovativi e pari opportunità – Struttura complessa comunicazione

lunedì 2 maggio 2011

NORMATIVA

DIRETTIVA SULLE MISURE PER ATTUARE PARITA’ E PARI
OPPORTUNITÀ TRA UOMINI E DONNE NELLE AMMINISTRAZIONI
PUBBLICHE


1. PREMESSA
La modifica degli assetti istituzionali, la semplificazione dei procedimenti amministrativi, la
ridefinizione delle strutture organizzative, dei meccanismi operativi e delle stesse relazioni
sindacali, l’innovazione tecnologica, la pervasività degli strumenti digitali stanno
modificando profondamente le amministrazioni pubbliche.

La valorizzazione delle persone, donne e uomini, è un elemento fondamentale per la
realizzazione di questo cambiamento e richiede politiche di gestione e sviluppo delle risorse
umane articolate e complesse, coerenti con gli obiettivi di miglioramento della qualità dei
servizi resi ai cittadini e alle imprese. Occorre, pertanto, migliorare la qualità del lavoro,
fornire nuove opportunità di sviluppo professionale e rimuovere tutti gli ostacoli che
ancora si frappongono alla valorizzazione professionale e allo sviluppo di pari opportunità
di carriera per i lavoratori e le lavoratrici.

Valorizzare le differenze è un fattore di qualità dell’azione amministrativa: attuare le pari
opportunità significa, quindi, innalzare il livello dei servizi con la finalità di rispondere con
più efficacia ed efficienza ai bisogni delle cittadine e dei cittadini.

Con la emanazione della presente direttiva, coerentemente con gli obiettivi dell’”Anno
europeo delle Pari Opportunità per tutti”1 si intende contribuire a realizzare politiche per il
lavoro pubblico in linea con gli obiettivi posti dalla normativa in materia...


Link: Il testo completo della Direttiva

martedì 12 aprile 2011

Linee guida per i programmi di promozione dell’uguaglianza di genere nella scienza

Un modello persistente

Le difficoltà che le donne devono affrontare per raggiungere posizioni di leadership sono così
sistematicamente diffuse, in ogni ambito della vita sociale, che sembra essere all’opera un
modello profondamente radicato in grado di riprodurre se stesso anche nelle società più
avanzate. L'attenzione dell'opinione pubblica si è concentrata soprattutto sulla bassa rappresentatività
delle donne in politica, negli affari e nelle amministrazioni pubbliche, mentre l'esistenza
di pregiudizi di genere nella scienza e nella tecnologia è stata a lungo sottovalutata o
addirittura negata. Ciò ha contribuito con ogni probabilità alla presunta neutralità di genere
della scienza, fondata a sua volta sull’assunto che la scienza, in quanto attività razionale, non
possa essere “inquinata” da dinamiche sociali e culturali che producano discriminazione.

Invece, purtroppo, la scienza non è un'eccezione e i dati lo dimostrano chiaramente. In
Europa, in Nord America e ovunque nel mondo le donne tendono a scomparire se si procede
dal basso verso l'alto di un'ipotetica piramide delle carriere scientifiche. Negli Stati membri
dell'Unione Europea, le donne detengono meno del 20% delle posizioni accademiche di
grado più alto (livello A), nonostante rappresentino più del 55% del corpo studentesco universitario
totale e quasi il 60% di coloro che arrivano alla laurea. Anche se vengono regolarmente
registrati aumenti della presenza femminile in posizioni altamente qualificate, il loro andamento
reale è lento (in cinque anni un aumento della presenza femminile in posizioni di livello
A pari a circa il 2%).

Tuttavia la partecipazione delle donne alla ricerca non è l'unica questione in gioco; essa riflette
una più ampia e radicata mancanza di consapevolezza della dimensione di genere nella
scienza, che ne influenza i contenuti, i metodi e le priorità. Ciò ha ricadute sempre più negative
sulla qualità della ricerca, sulle politiche che la regolano e sull'utilizzo dei risultati scientifici
in termini economici e sociali.

Scarica il documento completo dal sito del Dipartimento per le Pari Opportunità

venerdì 8 aprile 2011

Pari Opportunità nella Regione Toscana

Ecco il link diretto alla pagina che la Regione Toscana dedica alle Pari Opportunità.

In questa sezione del sito sono rintracciabili le normative, i bandi e i progetti che la Regione ha predisposto nell'ambito dei Diritti e in particolare per la Pari Opportunità.

http://www.regione.toscana.it/diritti/pariopportunita/index.html

mercoledì 30 marzo 2011

IL BILANCIO DI GENERE NEL COMUNE DI AREZZO

RIprendiamo e pubblichiamo questo articolo comparso sulla stampa, per offrire una chiave di lettura sul tema del bilancio di genere.
Arezzo - Presentazione del primo bilancio di genere del Comune di Arezzo questa mattina in sala di Consiglio Comunale. “Uno strumento – ha ricordato l’assessora alle pari opportunità del Comune Aurora Rossi – che aiuta a governare meglio, creando meccanismi di ripartizione delle risorse più equilibrati e finalizzati a una concreta parità tra i cittadini, in particolare tra uomini e donne. Il bilancio di genere è uno strumento utile per leggere come vengono impegnate le risorse dell’ente e comprendere quali ricadute hanno sulla popolazione. Alla base del bilancio di genere vi è infatti la considerazione che esistono differenze tra uomini e donne per quanto riguarda le esigenze, le condizioni, i percorsi, le opportunità di vita, di lavoro e di partecipazione ai processi decisionali e che quindi le politiche non sono neutre e determinano un impatto diverso”.
“Non è retorica ma una nostra grande convinzione – ha affermato il Sindaco Giuseppe Fanfani. Il ruolo delle donne nella storia è stato troppo spesso discriminante e considerato marginale. Anche oggi in molte realtà ci troviamo di fronte a comportamenti di profonda inciviltà. Con questa consapevolezza abbiamo lavorato per dare risposte concrete e servizi adeguati per promuovere pari opportunità e valorizzare le persone a qualunque sesso appartengano. È una scelta che afferma un principio costituzionale di uguaglianza ma che consente anche la crescita economica e sociale del territorio”.
Alla presentazione è intervenuto l’assessore regionale alle pari opportunità Salvatore Allocca che ha ricordato come questa “è un’occasione di crescita per tutti perché la questione di genere, nonostante l’impegno degli amministratori, continua a esistere ed è lesivo di diritti fondamentali e di cittadinanza. Occorre una lettura ‘tridimensionale’ delle dinamiche, un monitoraggio attento che ci consenta di individuare gli obiettivi e di verificare i risultati. In questo contesto il bilancio di genere è un importante strumento a disposizione delle amministrazioni e di tutta la comunità perché la democrazia e la partecipazione sono la grande energia ‘rinnovabile’ che abbiamo”.
Hanno portato poi i loro saluti e contributi al dibattito l’assessora provinciale Carla Borghesi, Patrizia Dini dell’Aiccre Toscana e i presidenti delle commissioni Pari Opportunità regionale, provinciale e comunale, rispettivamente Rossella Pettinati, Rosetta Roselli e Marco Tulli.

Carla Borghesi: “ancora ci sono limiti che impediscono alla donna di progredire in un percorso di emancipazione. In un momento di crisi come l’attuale le donne sono quelle che pagano di più in quanto anello debole del mercato del lavoro”.
 
Patrizia Dini: “nell’ottica di un bilancio in pareggio tra entrate e uscite bisogna assumere un ruolo deciso e orientato alla risoluzione dei problemi reali”.
 

Rossella Pettinati: “il bilancio di genere diventa uno strumento di partecipazione e di democrazia che serve per andare più lontano, dove gli strumenti già esistenti non permettono di arrivare”.
 
Rosetta Roselli: “il bilancio di genere è un piano d’azione che permette all’amministrazione di uscire dal palazzo e di interrogarsi sulla situazione di una parte della popolazione che ancora troppo spesso rimane emarginata. Fondamentale è il messaggio di dignità che esso veicola contro l’indifferenza e l’apatia”. Marco Tulli: “si è definitivamente realizzata la trasformazione della politica in biopolitica; si parla solo con pezzi di corpi, quelli più appetibili, all’interno di una società in cui il potere è maschio e patriarcale; la natura, compresa la donna, sembra essere solo sfruttata e controllata”.

 Si è passati poi alla presentazione dei dati emersi dal bilancio di genere che, dopo l’introduzione dell’assessora Aurora Rossi, sono stati spiegati da Rosaria Tartarico di Avventura Urbana, per la parte relativa al percorso di partecipazione e di condivisione con tutti soggetti economici e sociali rappresentativi del territorio che ha portato alla redazione del Piano di Azione per l’attuazione della Carta Europea per l’Uguaglianza tra Donne e Uomini nella vita locale e regionale.
 
Giovanna Badalassi, esperta di politiche ed economia di genere, ha presentato nello specifico i dati rilevati: “abbiamo fatto una lettura trasversale dell’impatto che le politiche comunali hanno sugli uomini e sulle donne che ha evidenziato l’attenzione di questo territorio per il sociale. Il bilancio di genere è quindi uno strumento utile a impostare ulteriori azioni di sviluppo e di crescita, per liberare i vincoli e consentire una maggiore espressione dei talenti”.
Il bilancio di genere risponde a due quesiti: quali sono i bisogni dei cittadini e delle cittadine e come l’amministrazione risponde a essi attraverso le scelte politiche, gli impegni assunti in bilancio, i servizi offerti. Il volume raccoglie dati e analisi riferite al bilancio 2009 e rileva dati su popolazione, famiglie, livello di istruzione, lavoro, disagio, mobilità.

 Tra i servizi a diretto impatto di genere sono stati analizzati in particolare quelli destinati alla conciliazione tra famiglia e lavoro, il contrasto alla violenza sulle donne e la tratta, l’inclusione sociale e la protezione delle famiglie monoreddito a capofamiglia donna.


martedì 22 marzo 2011

Donne e Scienza

Un sito da segnalare è quello dell'associazione Donne e Scienza, che si occupa di iniziative per la valorizzazione delle scienziate, e di azioni di sostegno a scelte formative di tipo scientifico.

La presidente è Flavia Zucco, Dirigente di Ricerca presso l’Istituto di Neurobiologia e Medicina Molecolare del CNR di Roma. Attualmente studia il differenziamento di cellule intestinali umane in vitro e prosegue le ricerche di tossicologia in vitro su questo modello sperimentale. 

L'indirizzo web è www.donnescienza.it

martedì 15 febbraio 2011

DONNE AL FUTURO

Pubblichiamo di seguito una sintesi della scheda progettuale


Cultura scientifica, nuove professioni e opportunità per le donne
                                                                 
Il progetto si connota per una forte valenza di ORIENTAMENTO DI GENERE,  rivolto prioritariamente all’utenza femminile delle classi terminali delle Scuole secondarie superiori del territorio della Versilia, comprendenti i Comuni di Viareggio, Pietrasanta, Forte dei marmi, Camaiore, Seravezza, Massarosa.

La  proposta progettuale trae origine dal riconoscere al sistema formativo e istruttivo nazionale, in qualità di momento decisivo nell’interiorizzare mentalità e pratiche relazionali tra i due sessi,  un  veicolo prioritario per diffondere ed allargare la cultura di genere tra le giovani generazioni.

Conferma di tale assunto ne è il richiamo sia alla logica educativa dei valori fondativi della Costituzione italiana (artt. 3, 48 e 51) sia alla ratio ispiratrice del programma Operativo Nazionale  (2000/2006)“ La scuola per lo sviluppo”, approvato dalla Commissione Europea, che ha individuato nella promozione e nel sostegno alla diffusione delle pari opportunità all’interno del sistema scolastico, un indirizzo strategico fondamentale  per l’innalzamento qualitativo del sistema scuola. In particolare azioni specifiche  di orientamento di genere  dovrebbero mirare ad avvicinare le regazze alla cultura  scientifica e tecnologica che le vede ancora  poco presenti, sia riguardo  alle scelte formative di tipo scientifico-tecnologico , sia nelle carriere professionali specifiche.

Più in generale azioni di questo tipo appaiono come decisive, se perseguite con continuità e organicità   nel  favorire l’abbattimento  di  quel gap evidente  che caratterizza il nostro paese rispetto a molte nazioni europee in fatto di presenze femminili in ruoli e funzioni dirigenziali e comunque apicali nei vari contesti dell’imprenditoria, della politica, della ricerca scientifica e tecnologica, e soprattutto in settori a forte caratterizzazione innovativa e/ o di ricerca.

OBIETTIVI SPECIFICI
1. Sensibilizzare e avvicinare le studentesse ad una cultura delle pari opportunità, della differenza di genere come valore, per raggiungere un’uguaglianza  effettiva tra i sessi.

2. Rendere consapevoli dell’importanza di scelte formative specifiche (ambito scientifico, tecnologico,economico, ecc.) per favorire opportunità professionali di medio/alto profilo.

3. Sperimentare un modello di orientamento che sostenga le donne nell’elaborazione di strategie efficaci per migliorare le proprie possibilità di carriera e di scelta professionale.

4. Diffondere  e rendere fruibili  in modo costante l’informazione e la conoscenza di azioni di sostegno da parte di Enti diversi (Regione Toscana, Enti Provinciali, Camere di Commercio, Associazioni industriali provinciali, Università toscane, ecc.) circa l’inserimento lavorativo delle donne, il sostegno alle attività imprenditoriali, alla formazione, alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, al riconoscimento dei “saperi” delle donne, allo scopo di utilizzarne i benefici

L’ambito territoriale di riferimento della proposta progettuale è quello versiliese, intendendo coinvolgere le studentesse dell’ultimo anno della scuola secondaria superiore residenti nei Comuni di Viareggio, Pietrasanta, Camaiore, Forte dei Marmi, Seravezza e Massarosa e frequentanti le Scuole superiori del territorio indicato.


ATTIVITA' DEL PROGETTO

FASE A
Presa di contatto con le Scuole superiori del territorio allo scopo di   far conoscere l’iniziativa e le potenzialità insite in essa, oltre  al coinvolgimento dello staff dirigenziale e del corpo docente.

FASE B
Realizzazione  WORKSHOP :“ DONNE AL FUTURO “ appuntamento rivolto alle studentesse delle classi terminali delle  Scuole Superiori del territorio della Versilia.

L’iniziativa prevederà l’intervento di esperte  provenienti da settori diversificati ( es. Associazione Donne e Scienza,  Gruppo Donne Manager di Manageritalia, Comitato Pari o Dispare, ecc.) sui temi delle pari opportunità in generale e più specificatamente sui seguenti argomenti:

a) Identità di genere e orientamento formativo
b) Progetti pilota di mentoring per le ragazze delle facoltà scientifiche in Italia
c) Gli interventi della Commissione europea in ambito di genere e ricerca scientifica
d) La gestione e la valorizzazione delle diversità di genere in azienda.
e) Modelli ed esperienze di pratiche conciliative dei tempi di vita e di lavoro
f) Proposte per la valorizzazione dell’uguaglianza e del merito in ambito professionale.

In particolare sarà  data enfasi  alla descrizione di reali e concrete  azioni positive realizzate  in tali contesti, ampliando la panoramica degli interventi ai progetti comunitari realizzati o in fase di attuazione. (vedi progetto PRAGES, ecc. )
Le modalità di realizzazione dell’intervento si baseranno sul coinvolgimento attivo delle studentesse, tramite discussione, somministrazione di questionari, case story, simulazioni, ecc.

FASE C
1. Attività di informazione e diffusione dell’iniziativa tramite pubblicazione a stampa degli
   Atti degli interventi.

2. Predisposizione all’interno del Blog dell’Associazione proponente di un LINK informativo
   “Donne al futuro” comprendente  notizie, informazioni e documentazioni in continuo
    Aggiornamento, circa iniziative esistenti o in fase di attuazione.

3. Allestimento di un Forum all’interno del Blog dell’Associazione proponente, in modo da rendere
    partecipi e interattive le giovani coinvolte soprattutto in momenti successivi all’evento, allo scopo                              
    di veicolare informazioni, scambiare esperienze, confrontare opinioni, in una dimensione
    dinamica ed evolutiva dell’iniziativa.

DESTINATARI
Le destinatarie/i  del progetto sono prioritariamente le studentesse delle classi terminali delle Scuole Superiori del territorio versiliese, oltre a docenti, educatori, orientatori, aspiranti imprenditrici, referenti degli enti istituzionali preposti alle Politiche delle Pari Opportunità, referenti settore Pari Opportunità delle  Aziende pubbliche e private, referenti Associazioni di categoria, Associazioni Industriali, Coordinamento imprenditoria femminile provinciale e/ o regionale, Associazioni femminili di volontariato, ecc. La quantificazione numerica è di circa 250 unità.